La Potatura dei nostri alberi di olivo
Produzione
scritto da Pugliese il 29-04-2024 11:44
L’olio che portiamo in tavola viene da lontano. Non necessariamente in senso geografico: l’Italia è tra i primi produttori mondiali di olio extravergine, con coltivazioni estese in tutte le regioni, compresa la nostra Calabria che è tra le prime in Italia, perciò, se non compri olio industriale al supermercato, ma decidi di comprare il nostro olio è chiaro che il prodotto che metti in tavola non viaggia troppo a lungo.
Viene da lontano in senso cronologico e di lavorazione: dai nostri alberi di olivo vecchi di anni, molti anche di decenni, ed è il frutto di lavorazioni e cure che partono da molto prima delle operazioni di raccolta e molitura.
Gli alberi di olivo crescono anche da soli, ma si sviluppano bene e diventano produttivi sotto la cura dell’uomo. Uno dei tanti modi con cui noi ci prendiamo cura delle nostre piante è la potatura.
Quando si parla di olivi da olio, l’operazione di potatura ha scopi prettamente utilitaristici: serve a migliorare la produttività delle piante e a facilitare la raccolta delle olive.
L’immagine che tutti abbiamo in mente dell’olivo, come pianta dal portamento arboricolo ma un po’ caotico e dalla crescita spontanea, è quella di un olivo potato. L’Olea europaea, infatti, ha per natura un portamento da arbusto cespuglioso, con la chioma che tende a proiettarsi verso l’interno, intrecciando i vari rami, e il fusto che si sviluppa meno.
Una palla di rami del genere risulta poco produttiva perché non intercetta in modo efficiente i raggi del sole, nonché antieconomica, per la difficoltà della raccolta.
Così il buon coltivatore interviene per aiutare la pianta, fin dai primi anni di vita, a sviluppare un tronco definito dal quale si dipanano due o tre rami principali proiettati verso l’esterno. Così la chioma si allarga e si dirada, permettendo a tutte le foglie di intercettare la luce solare, e semplificando la raccolta ai mezzi meccanici e a quelli manuali. Inoltre si evita che la pianta dissipi energie nello sviluppare rametti improduttivi.
La scelta precisa del periodo di potatura dipende anche da considerazioni climatiche: l’Azienda Agricola Chiarello inizia gli interventi di potatura, in genere, tra gennaio e marzo inoltrato e termina anche a fine primavera a volte.
La nostra tecnica di potatura è funzionale a migliorare la qualità dell’olio, favorendo la produzione di olive migliori. Anche per questo, quando metti in tavola una bottiglia di Olio Chiarello, sai che il gusto e il profumo vengono da lontano.
Viene da lontano in senso cronologico e di lavorazione: dai nostri alberi di olivo vecchi di anni, molti anche di decenni, ed è il frutto di lavorazioni e cure che partono da molto prima delle operazioni di raccolta e molitura.
Gli alberi di olivo crescono anche da soli, ma si sviluppano bene e diventano produttivi sotto la cura dell’uomo. Uno dei tanti modi con cui noi ci prendiamo cura delle nostre piante è la potatura.
Quando si parla di olivi da olio, l’operazione di potatura ha scopi prettamente utilitaristici: serve a migliorare la produttività delle piante e a facilitare la raccolta delle olive.
L’immagine che tutti abbiamo in mente dell’olivo, come pianta dal portamento arboricolo ma un po’ caotico e dalla crescita spontanea, è quella di un olivo potato. L’Olea europaea, infatti, ha per natura un portamento da arbusto cespuglioso, con la chioma che tende a proiettarsi verso l’interno, intrecciando i vari rami, e il fusto che si sviluppa meno.
Una palla di rami del genere risulta poco produttiva perché non intercetta in modo efficiente i raggi del sole, nonché antieconomica, per la difficoltà della raccolta.
Così il buon coltivatore interviene per aiutare la pianta, fin dai primi anni di vita, a sviluppare un tronco definito dal quale si dipanano due o tre rami principali proiettati verso l’esterno. Così la chioma si allarga e si dirada, permettendo a tutte le foglie di intercettare la luce solare, e semplificando la raccolta ai mezzi meccanici e a quelli manuali. Inoltre si evita che la pianta dissipi energie nello sviluppare rametti improduttivi.
La scelta precisa del periodo di potatura dipende anche da considerazioni climatiche: l’Azienda Agricola Chiarello inizia gli interventi di potatura, in genere, tra gennaio e marzo inoltrato e termina anche a fine primavera a volte.
La nostra tecnica di potatura è funzionale a migliorare la qualità dell’olio, favorendo la produzione di olive migliori. Anche per questo, quando metti in tavola una bottiglia di Olio Chiarello, sai che il gusto e il profumo vengono da lontano.